Come Creare un Laghetto in Giardino, Spiegato dagli Esperti
Acqua, pesci, libellule e ninfee... come trasformare il tuo giardino in un vero e proprio ecosistema
Chi non ha mai sognato un laghetto attorniato da piante, romantico o lussureggiante, dove indugiare nelle giornate d’estate? Abbiamo chiesto ai nostri Pro di spiegarci gli accorgimenti necessari per allestire in giardino un laghetto o un piccolo specchio d’acqua: per chi sogna di veder volare le libellule, sedersi a osservare le evoluzioni dei pesci o ammirare i preziosi fiori di loto, ecco i consigli per partire da zero e scegliere senza errori la soluzione più adatta al nostro spazio.
I professionisti intervistati:
I professionisti intervistati:
- Roberto Pegoraro di Giardini D’Acqua (prov. di Padova)
- Massimo Semola, architetto del paesaggio (Milano)
- Davide La Salvia di Water Nursery (prov. di Latina)
Alzi la mano chi non ha mai pensato di inserire (un giorno, chissà, magari…) un laghetto, anche micro, in giardino: sogno di tutti i bambini, uno specchio d’acqua è un microcosmo che affascina anche i grandi. Prima di mettersi a scavare, però, è importante avere le idee chiare e conoscere almeno le regole base per realizzare un lavoro a regola d’arte.
Quando intervenire e con quali soluzioni: il progetto
Innanzitutto, qual è il periodo dell’anno migliore per intervenire? Ci risponde Pegoraro: «I momenti migliori sono la primavera e l’autunno; in estate si può solo posare qualche piccola vasca in vetroresina. Inoltre, le piante acquatiche si ambientano meglio se poste a dimora in primavera, così hanno tempo tutta l’estate per svilupparsi e fiorire».
Innanzitutto, qual è il periodo dell’anno migliore per intervenire? Ci risponde Pegoraro: «I momenti migliori sono la primavera e l’autunno; in estate si può solo posare qualche piccola vasca in vetroresina. Inoltre, le piante acquatiche si ambientano meglio se poste a dimora in primavera, così hanno tempo tutta l’estate per svilupparsi e fiorire».
Una volta fissato il periodo d’intervento, le fasi di lavoro varieranno a seconda della soluzione scelta. Come continua Pegoraro, «in base allo spazio disponibile in giardino si può optare per un laghetto in vetroresina, oppure per un telo in Pvc; i migliori sono quelli rinforzati di colore scuro, che si possono trovare in qualsiasi dimensione. Le vasche in vetroresina sono semplici da installare e sono disponibili in color roccia, di varie dimensioni e profondità, con bordi larghi o stretti e sono garantite 25 anni».
In entrambi i casi, la maggior qualità si accompagna a una maggiore spesa, quindi è importante decidere a priori su cosa puntare, per non trovarsi poi delusi.
In entrambi i casi, la maggior qualità si accompagna a una maggiore spesa, quindi è importante decidere a priori su cosa puntare, per non trovarsi poi delusi.
Scelto spazio e soluzione, è tempo di attuare il progetto. L’architetto Semola ci illustra tutte le fasi di realizzazione di un laghetto con telo impermeabile:
1. Disegnare sul terreno il profilo del laghetto, utilizzando spray colorati, oppure gesso o picchetti e nastro; il cerchio è la forma su cui è più facile stendere il telo impermeabile, perché si creano meno pieghe e sovrapposizioni.
2. Iniziare lo scavo con i bordi inclinati e con una profondità uniforme di 40 cm.
3. Lasciare uno spazio piano per l’appoggio dei vasi per le piante acquatiche.
4. Scavare al centro per una profondità totale di circa 80 cm.
5. Pulire accuratamente il fondo, eliminando sassi, detriti, radici e qualsiasi cosa che potrebbe forare il telo.
6. Realizzare uno strato protettivo per il telo, stendendo sulla terra del tessuto non tessuto e spargendo uno strato di sabbia di circa 3/5 cm. In alternativa si può usare un feltro a forte spessore.
7. Stendere il telo impermeabile, di qualità certificata, di colore scuro, nero o marrone.
1. Disegnare sul terreno il profilo del laghetto, utilizzando spray colorati, oppure gesso o picchetti e nastro; il cerchio è la forma su cui è più facile stendere il telo impermeabile, perché si creano meno pieghe e sovrapposizioni.
2. Iniziare lo scavo con i bordi inclinati e con una profondità uniforme di 40 cm.
3. Lasciare uno spazio piano per l’appoggio dei vasi per le piante acquatiche.
4. Scavare al centro per una profondità totale di circa 80 cm.
5. Pulire accuratamente il fondo, eliminando sassi, detriti, radici e qualsiasi cosa che potrebbe forare il telo.
6. Realizzare uno strato protettivo per il telo, stendendo sulla terra del tessuto non tessuto e spargendo uno strato di sabbia di circa 3/5 cm. In alternativa si può usare un feltro a forte spessore.
7. Stendere il telo impermeabile, di qualità certificata, di colore scuro, nero o marrone.
8. Riempire l’invaso facendo aderire il telo al fondo. Lasciare l’acqua per un paio di giorni, allo scopo di verificare la tenuta.
9. Risvoltare i bordi del telo sotto il terreno; per evitare l’immissione di sporcizia nel laghetto, i bordi possono essere rialzati. In alternativa, si può realizzare un bordo in pietra, di uno spessore di pochi centimetri sopra il livello del terreno, che nasconde l’attacco del telo, oppure disporre delle rocce per un effetto più naturalistico.
10. Eventuale disposizione sul fondo di ciottoli tondi.
9. Risvoltare i bordi del telo sotto il terreno; per evitare l’immissione di sporcizia nel laghetto, i bordi possono essere rialzati. In alternativa, si può realizzare un bordo in pietra, di uno spessore di pochi centimetri sopra il livello del terreno, che nasconde l’attacco del telo, oppure disporre delle rocce per un effetto più naturalistico.
10. Eventuale disposizione sul fondo di ciottoli tondi.
Gli accorgimenti tecnici
Il delicato equilibrio del laghetto è il risultato di un sapiente utilizzo di metodi filtranti naturali, quali le piante acquatiche ossigenanti, e i ritrovati tecnologici come le pompe filtranti a più strati. Spiega Semola: «Si può realizzare un efficace impianto di filtraggio con l’utilizzo di piante acquatiche ossigenanti disposte sul bordo, da farsi fornire da un vivaista specializzato che sarà in grado di consigliare le diverse varietà e il numero di piante necessarie, in base all’esposizione e all’ubicazione sul territorio. Affiancando alle piante acquatiche un’elettropompa con filtro a tre strati, ad azione sia meccanica, tramite spugne ed elementi filtranti plastici, che biologica, con carbone attivo, si creerà l’ambiente ideale».
Il delicato equilibrio del laghetto è il risultato di un sapiente utilizzo di metodi filtranti naturali, quali le piante acquatiche ossigenanti, e i ritrovati tecnologici come le pompe filtranti a più strati. Spiega Semola: «Si può realizzare un efficace impianto di filtraggio con l’utilizzo di piante acquatiche ossigenanti disposte sul bordo, da farsi fornire da un vivaista specializzato che sarà in grado di consigliare le diverse varietà e il numero di piante necessarie, in base all’esposizione e all’ubicazione sul territorio. Affiancando alle piante acquatiche un’elettropompa con filtro a tre strati, ad azione sia meccanica, tramite spugne ed elementi filtranti plastici, che biologica, con carbone attivo, si creerà l’ambiente ideale».
Tuttavia, è da tenere presente che l’acqua di un laghetto, proprio perché parte di un ambiente naturale, seppur controllato, non potrà mai essere perfettamente limpida e cristallina. Ci ricorda Pegoraro: «Il neofita deve comprendere che il laghetto non è una piscina né un acquario o una sorgente di montagna, pertanto dovrà convivere con l’acqua ambrata o il verde sulle pareti». Ribadisce Semola: «Soprattutto nei laghetti di piccole dimensioni esposti in pieno sole la proliferazione delle alghe è più veloce che in ombra o a mezz’ombra, a causa del riscaldamento dell’acqua».
Piante, fiori e animali
Che laghetto sarebbe senza piante acquatiche, spesso dall’affascinante aspetto esotico, e senza animali? Un laghetto “vivo” e popolato sarà ancora più attraente ed elemento di interesse per grandi e piccoli, che avranno modo di osservare da vicino lo svilupparsi di un vero e proprio ecosistema.
Che laghetto sarebbe senza piante acquatiche, spesso dall’affascinante aspetto esotico, e senza animali? Un laghetto “vivo” e popolato sarà ancora più attraente ed elemento di interesse per grandi e piccoli, che avranno modo di osservare da vicino lo svilupparsi di un vero e proprio ecosistema.
Lo spazio attorno allo specchio d’acqua impegna particolarmente il professionista nella scelta delle piante più adatte: occorre infatti limitare le piante urticanti e spinose, soprattutto in presenza di bambini, che nell’euforia di osservare pesciolini e anfibi vari presteranno meno attenzione ai propri movimenti; evitare piante a foglia caduca che andrebbero ad aumentare il carico organico all’interno dell’acqua e quindi a squilibrare il sistema; preoccuparsi di assicurare protezione ai pesci, facile preda da parte degli uccelli, con una copertura vegetale opportuna.
Fiore d’eccellenza per i laghetti, celebrato in mille forme tra cui il notissimo dipinto di Monet Le bassin aux nymphéas, harmonie verte (Lo stagno delle ninfee, armonia verde), la ninfea e il fior di loto sono una scelta quasi irrinunciabile. Nonostante siano in genere piante da grandi spazi, La Salvia ci spiega che «esistono moltissime varietà di ninfea, anche rustiche, adatte pure per piccoli laghetti, come ad esempio la Ninfea Pygmaea Alba, dal fiore delle stesse dimensioni di una moneta; è da tener presente che molte specie si adattano all’ambiente circostante e tendono a nanizzarsi».
Una ninfea dal colore particolarmente interessante è la Nymphaea ‘Director George T. Moore’, (foto sopra), dai fiori stellati doppi blu/viola scuro con centro giallo intenso, molto fiorifera.
Infine, per i (fortunati) proprietari di aree davvero ampie, la splendida Victoria Amazonica (in passato denominata Victoria Regia), la più grande delle ninfee, potrà fare da primadonna con le grandi, enormi foglie dal bordo rialzato, che possono raggiungere i 3 m di diametro e sorreggere un bimbo di 25 kg! Come se non bastasse, i suoi fiori profumano di banana e si aprono la sera per richiudersi al mattino.
Infine, per i (fortunati) proprietari di aree davvero ampie, la splendida Victoria Amazonica (in passato denominata Victoria Regia), la più grande delle ninfee, potrà fare da primadonna con le grandi, enormi foglie dal bordo rialzato, che possono raggiungere i 3 m di diametro e sorreggere un bimbo di 25 kg! Come se non bastasse, i suoi fiori profumano di banana e si aprono la sera per richiudersi al mattino.
Altre piante adatte a vivere vicino all’acqua sono gli Iris Ensata o Kaempferi, dalla fioritura primaverile in blu, viola, porpora, fino al bianco, blu e giallo, con numerose screziature che li rendono affascinanti. Possono essere semplici o con fiore doppio.
Non dimentichiamo poi Colocasia esculenta, dall’aspetto davvero tropicale: comunemente chiamata “Orecchie d’Elefante” o “Taro”, ha foglie grandi di colore verde brillante, idrorepellenti; la sua infiorescenza è simile a quella della calla.
Non dimentichiamo poi Colocasia esculenta, dall’aspetto davvero tropicale: comunemente chiamata “Orecchie d’Elefante” o “Taro”, ha foglie grandi di colore verde brillante, idrorepellenti; la sua infiorescenza è simile a quella della calla.
Un laghetto non si può dire tale senza abitanti: gli ospiti più caratteristici sono i classici pesci rossi (Carassius auratus), le carpe koi (Cyprinus carpio) dalle livree stupendamente variegate, le lumache d’acqua dolce e le gambusie (Gambusia affinis).
Quando nel laghetto abitano degli animali, è importante isolare la pompa disponendole attorno una gabbia in rete metallica, distante circa 30 cm dal punto di aspirazione, per evitare che i pesci più piccoli vengano aspirati. Oltre ai pesci, potrebbe capitare che alcune specie decidano di stabilirsi da voi di propria spontanea volontà, come rospi e libellule: accoglietele!
Quando nel laghetto abitano degli animali, è importante isolare la pompa disponendole attorno una gabbia in rete metallica, distante circa 30 cm dal punto di aspirazione, per evitare che i pesci più piccoli vengano aspirati. Oltre ai pesci, potrebbe capitare che alcune specie decidano di stabilirsi da voi di propria spontanea volontà, come rospi e libellule: accoglietele!
Spiega La Salvia: «Molte persone associano all’idea del laghetto la presenza molesta di zanzare: in realtà la diffusione di insetti molesti viene contrastata, grazie proprio agli animali utili che prosperano negli specchi d’acqua, come ad esempio le gambusie».
Occhio alla manutenzione
Una volta che tutti i requisiti tecnici e biologici sono stati soddisfatti, possiamo lasciare un periodo di assestamento al laghetto, che se ben costruito troverà velocemente il proprio equilibrio. Tuttavia non andrà dimenticato, proprio perché sistema vivo. Precisa Semola: «Con regolarità e costanza si provvederà alla rimozione delle foglie cadute con il retino, all’asportazione delle alghe galleggianti mediante avvolgimento su un paletto, come si fa con le ragnatele, e alla pulizia dei filtri della pompa; se si avrà l’accorgimento di porre la pompa sopra un sasso piatto o delle mattonelle di cemento, si eviterà di aspirare la melma del fondale e anche la pulizia sarà facilitata». Tutte attività condivisibili con i piccoli di casa, che avranno quindi una esperienza formativa di responsabilità nei confronti dei piccoli abitanti del laghetto!
E tu? Hai un laghetto in giardino o vorresti realizzarne uno? Raccontaci la tua esperienza!
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