Prima e Dopo: Un Bagno Confortevole in Soli 2 Mq nel Sottotetto
Per ottimizzare i 5,5 m² disponibili, di cui solo 2 abitabili, il bagno è stato creato sfruttando il volume dell’abbaino
La coppia che vive qui, proprietaria di un appartamento disposto su due livelli nel XVII Arrondissement di Parigi, ha deciso di acquistare le due mansarde poste sopra il secondo piano della propria abitazione. I padroni di casa, infatti, genitori di tre figli, desideravano poter disporre di camere supplementari, così da migliorare il benessere dell’intera famiglia. I due nuovi locali sono stati quindi resi comunicanti con l’appartamento esistente, mentre le stanze che si trovavano nel sottotetto dell’edificio in stile haussmaniano hanno conosciuto una totale ridefinizione degli spazi.
«Oltre alle camere dei bambini, bisognava realizzare un bagno pratico e confortevole in un sottotetto caratterizzato da un soffitto molto spiovente e un’altezza appena sufficiente a stare in piedi. Abbiamo perciò deciso di sfruttare il volume dell’abbaino per dar vita a un ambiente con soffitto orizzontale, in modo che apparisse più grande», ricorda Tristan, professionista dello studio Atelier Sagitta, che ha seguito la famiglia nella realizzazione del progetto. In soli 2 m² abitabili l’architetto è riuscito a installare una doccia, un mobile bagno con doppio lavabo e due armadi a muro, utili per riporre tutto con ordine.
«Oltre alle camere dei bambini, bisognava realizzare un bagno pratico e confortevole in un sottotetto caratterizzato da un soffitto molto spiovente e un’altezza appena sufficiente a stare in piedi. Abbiamo perciò deciso di sfruttare il volume dell’abbaino per dar vita a un ambiente con soffitto orizzontale, in modo che apparisse più grande», ricorda Tristan, professionista dello studio Atelier Sagitta, che ha seguito la famiglia nella realizzazione del progetto. In soli 2 m² abitabili l’architetto è riuscito a installare una doccia, un mobile bagno con doppio lavabo e due armadi a muro, utili per riporre tutto con ordine.
PRIMA: Originariamente i locali nel sottotetto accoglievano la camera matrimoniale, a cui si accedeva tramite una scala posta dietro la testata del letto. Sulla stanza si apriva già un bagno privato, attrezzato con una vasca e due lavandini. La superficie della camera padronale è stata ridotta in modo da recuperare lo spazio necessario per realizzare un nuovo bagno senza sottrarre volumetria utile alle tre camere.
La scala esistente era collocata in una posizione non congeniale alla nuova disposizione delle stanze: si è perciò deciso di sacrificarla e sostituirla con una nuova rampa, realizzata al posto della vecchia vasca da bagno. La camera da letto, oggi destinata a uno dei figli, è stata fatta arretrare, andando così a coprire i vecchi gradini.
L’isolamento dei locali nel sottotetto è stato rifatto interamente prestando grande cura e attenzione, soprattutto per quanto riguarda il nuovo bagno, progettato e creato a partire dalla finestra in primo piano nella foto. «La coibentazione interna doveva essere sufficientemente spessa per soddisfare i requisiti di legge, senza però portar via troppi centimetri in altezza, di per sé già limitata. Abbiamo perciò deciso di sovrapporre gli strati isolanti per ottimizzare il risultato. Inoltre, anche gli scarichi del nuovo bagno dovevano trovarsi alla giusta altezza per riuscire a dar vita a un ambiente confortevole», spiega l’architetto.
L’isolamento dei locali nel sottotetto è stato rifatto interamente prestando grande cura e attenzione, soprattutto per quanto riguarda il nuovo bagno, progettato e creato a partire dalla finestra in primo piano nella foto. «La coibentazione interna doveva essere sufficientemente spessa per soddisfare i requisiti di legge, senza però portar via troppi centimetri in altezza, di per sé già limitata. Abbiamo perciò deciso di sovrapporre gli strati isolanti per ottimizzare il risultato. Inoltre, anche gli scarichi del nuovo bagno dovevano trovarsi alla giusta altezza per riuscire a dar vita a un ambiente confortevole», spiega l’architetto.
La presenza di un tetto molto spiovente costituiva il principale vincolo al progetto. Per aggirare il problema, l’architetto ha deciso di sfruttare il volume dell’abbaino come punto di partenza per la realizzazione dell’intero bagno. Per delimitare il nuovo ambiente sono stati installati alcuni tramezzi: quello di destra appare come il diretto prolungamento del muro della finestra e dà l’impressione che il soffitto sia dritto. «In questo modo si ha la percezione di uno spazio ortogonale e ci si dimentica di stare in un sottotetto».
DOPO: Il nuovo bagno si struttura attorno alla finestra, così da attirare lo sguardo verso l’esterno e dare una maggiore sensazione di spazio in un locale così piccolo.
Per far fronte alle numerose sfide imposte dalla scarsa volumetria, l’architetto ha dovuto studiare con cura ogni dettaglio in fase di progettazione: «L’ergonomia dell’ambiente è stata ottimizzata al millimetro per garantire il massimo del confort e della praticità. I tramezzi sono stati posizionati con estrema precisione, in modo da consentire l’apertura della finestra, dei cassetti e degli armadi».
Per far fronte alle numerose sfide imposte dalla scarsa volumetria, l’architetto ha dovuto studiare con cura ogni dettaglio in fase di progettazione: «L’ergonomia dell’ambiente è stata ottimizzata al millimetro per garantire il massimo del confort e della praticità. I tramezzi sono stati posizionati con estrema precisione, in modo da consentire l’apertura della finestra, dei cassetti e degli armadi».
La proprietaria ha seguito da vicino la realizzazione del progetto di ristrutturazione, dedicando molta cura e attenzione alla scelta dei rivestimenti per il nuovo bagno. Desiderava dar vita a un mix tra cemento e legno per creare un effetto naturale, ma la sua proposta iniziale di ricoprire le pareti in cemento spatolato è stata accantonata per paura che potessero formarsi le crepe. «Di comune accordo abbiamo scelto di abbinare il legno ad alcune nuance grigie, così da avvicinarci il più possibile all’idea originaria della padrona di casa», dice l’architetto.
Il parquet in rovere, acquistato in un negozio della grande distribuzione, è ricoperto da un primo strato di normale vernice e da un secondo strato di vernice impermeabilizzante. Questo speciale trattamento impedisce al legno di imbarcarsi e lo rende resistente all’umidità.
Il parquet in rovere, acquistato in un negozio della grande distribuzione, è ricoperto da un primo strato di normale vernice e da un secondo strato di vernice impermeabilizzante. Questo speciale trattamento impedisce al legno di imbarcarsi e lo rende resistente all’umidità.
La parete libera a destra dell’abbaino è grande a sufficienza da consentire di installare un mobile bagno con doppio lavabo e appendere due imponenti specchi. In questo punto della stanza il soffitto raggiunge i 180 centimetri di altezza, arrivando fino a 188 centimetri dove c’è il telaio della finestra. «Questa disposizione era l’unica possibile per riuscire a posizionare gli specchi e un mobile lungo 120 centimetri in un sottotetto dal soffitto così spiovente», precisa l’architetto.
Mobile bagno: Lapeyre; parquet: Décorasol; lavabi: Benissimo
Mobile bagno: Lapeyre; parquet: Décorasol; lavabi: Benissimo
La porta d’accesso al locale è a scomparsa, in modo da non occupare spazio inutile e agevolare la libertà di movimento. La parte superiore accoglie due vetri che consentono alla luce di filtrare nel corridoio anche quando la stanza è chiusa. Se il bagno è libero, invece, la porta rimane aperta, liberando la visuale dalle scale e dal corridoio su un ambiente gradevole e accogliente.
Porta: Leroy Merlin
Porta: Leroy Merlin
La doccia è stata realizzata sotto lo spiovente del tetto, sul lato sinistro della stanza rispetto alla finestra. Si chiude con una porta standard, acquistata presso un negozio della grande distribuzione per contenere i costi totali di ristrutturazione. «In questo modo abbiamo evitato di far realizzare un elemento su misura», precisa l’architetto.
Il resto del box doccia è in normale cristallo, sagomato per adattarsi meglio al soffitto spiovente. L’interno della doccia è rivestito con piastrelle grigie.
Il resto del box doccia è in normale cristallo, sagomato per adattarsi meglio al soffitto spiovente. L’interno della doccia è rivestito con piastrelle grigie.
La doccia è volutamente più scura rispetto al resto della stanza per creare un contrasto tra due ambienti: «Se consideriamo il resto del bagno come uno spazio pieno, la doccia, realizzata all’interno di una nicchia cava, tende quasi a scomparire, mettendo in risalto la finestra». Questo gioco di volumi contrapposti fa sì che lo sguardo di chi osserva venga attirato verso l’esterno e la magnifica vista sui tetti di Parigi.
Anche l’illuminazione cambia a seconda delle diverse zone del bagno: soffusa sopra i lavandini e più forte nella doccia, caratterizzata da tinte più scure. Situato all’ultimo piano dell’edificio, il locale gode di una magnifica luce naturale grazie alla sua posizione privilegiata.
Anche l’illuminazione cambia a seconda delle diverse zone del bagno: soffusa sopra i lavandini e più forte nella doccia, caratterizzata da tinte più scure. Situato all’ultimo piano dell’edificio, il locale gode di una magnifica luce naturale grazie alla sua posizione privilegiata.
La parte più bassa dello spiovente del tetto è destinata ad accogliere due utili armadi a muro: quello di sinistra contiene alcuni pratici cassetti che consentono di sfruttare al meglio i 90 centimetri di profondità a disposizione; quello di destra, dove la mansarda raggiunge la sua altezza minima, funge da portabiancheria per l’intera famiglia. Entrambi sono chiusi con imposte in legno acquistate d’occasione dalla proprietaria nella sua regione natale, l’Alvernia, insieme al portasciugamani.
Nel complesso l’insieme risulta armonioso e dà l’impressione di trovarsi lì da sempre, riuscendo a far passare in secondo piano l’altezza davvero limitata del soffitto e mettendo ancora una volta in risalto la vista sul panorama esterno.
Nel complesso l’insieme risulta armonioso e dà l’impressione di trovarsi lì da sempre, riuscendo a far passare in secondo piano l’altezza davvero limitata del soffitto e mettendo ancora una volta in risalto la vista sul panorama esterno.
Pianta del sottotetto prima della ristrutturazione.
Nuova pianta del sottotetto dopo la ristrutturazione.
E ora, a te la parola! Cosa ne pensi di questa ristrutturazione? Ti piace come è stato progettato e realizzato questo bagno?
Altro
Consulta un Architetto della tua Zona
I Consigli degli Esperti: Come Ristrutturare un Sottotetto
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: una famiglia con tre figli
Dove: XVII Arrondissement di Parigi
Superficie: 5,5 m² di cui 2 m² abitabili (legge Carrez)
Prezzo: tra 5.000 e 7.000 € IVA inclusa
Architetto: Tristan, dello studio Atelier Sagitta