Guarda Come sono Diventati 2 Bilocali Uniti con 20mila Euro
Il percorso di ristrutturazione per unire due piccoli bilocali e comporre un appartamento confortevole per una famiglia
A Magenta, in provincia di Milano, due bilocali sono stati uniti – grazie al progetto firmato dall’architetto Laura Lucente – per diventare un unico appartamento, oggi di circa 120 metri quadrati.
Fra i punti nodali dell’intervento, il livellamento della pavimentazione, soprattutto nel punto di unione fra i due bilocali, corrispondente a una parete poi demolita, e l’apertura fra i due balconi prima indipendenti.
Per perfezionare l’unione, anche la copertura di uno dei due portoni di ingresso e un progetto di relooking generale sviluppato per dare coerenza stilistica e cromatica all’intero appartamento.
Fra i punti nodali dell’intervento, il livellamento della pavimentazione, soprattutto nel punto di unione fra i due bilocali, corrispondente a una parete poi demolita, e l’apertura fra i due balconi prima indipendenti.
Per perfezionare l’unione, anche la copertura di uno dei due portoni di ingresso e un progetto di relooking generale sviluppato per dare coerenza stilistica e cromatica all’intero appartamento.
Due bilocali, esattamente speculari per quanto riguarda la zona giorno e lievemente diversi per la parte relativa alla zona notte sono stati riuniti per comporre un appartamento di dimensioni più grandi, studiato per accogliere una famiglia con due bambini piccoli.
In foto, le opere di demolizione della parete che divideva i due appartamenti
Come racconta l’architetto Laura Lucente, «L’intervento ha riguardato l’unione di fatto dei bilocali adiacenti attraverso la demolizione di una porzione di tavolato divisorio tra i due appartamenti e una porzione di tavolato divisorio tra i due balconi anch’essi adiacenti. Non sono state toccate parti strutturali dell’edificio. L’intenzione dei proprietari era quella di mantenere il layout esistente degli ambienti, rivedendo solo le due zone giorno per trasformarle l’una in cucina e l’altra in soggiorno. Non sono stati toccati nemmeno i bagni».
Come racconta l’architetto Laura Lucente, «L’intervento ha riguardato l’unione di fatto dei bilocali adiacenti attraverso la demolizione di una porzione di tavolato divisorio tra i due appartamenti e una porzione di tavolato divisorio tra i due balconi anch’essi adiacenti. Non sono state toccate parti strutturali dell’edificio. L’intenzione dei proprietari era quella di mantenere il layout esistente degli ambienti, rivedendo solo le due zone giorno per trasformarle l’una in cucina e l’altra in soggiorno. Non sono stati toccati nemmeno i bagni».
In foto, il cantiere durante il quale sono stati uniti i due balconi prima separati
Fra gli interventi di maggior calibro, dunque, il percorso per mettere in connessione i due balconi. Continua l’architetto: «Relativamente alle opere esterne, l’intervento ha riguardato la demolizione di una porzione di tavolato non portante che divide i balconi adiacenti delle due proprietà, creando un passaggio di massimo 100 cm di larghezza e massimo 240 cm di altezza. Tale intervento rientra tra le opere vincolate escluse dall’autorizzazione paesaggistica. Nello specifico, l’apertura di tale passaggio ha scarsa percettibilità dall’esterno e mantiene inalterate le caratteristiche morfologiche dell’edificio senza intaccarne la facciata».
Fra gli interventi di maggior calibro, dunque, il percorso per mettere in connessione i due balconi. Continua l’architetto: «Relativamente alle opere esterne, l’intervento ha riguardato la demolizione di una porzione di tavolato non portante che divide i balconi adiacenti delle due proprietà, creando un passaggio di massimo 100 cm di larghezza e massimo 240 cm di altezza. Tale intervento rientra tra le opere vincolate escluse dall’autorizzazione paesaggistica. Nello specifico, l’apertura di tale passaggio ha scarsa percettibilità dall’esterno e mantiene inalterate le caratteristiche morfologiche dell’edificio senza intaccarne la facciata».
Come si vede in questa foto, la connessione fra i due balconi ha un forte impatto sulla luminosità della zona giorno, sottolineata anche dal bianco scelto per arredi e intonaco.
Punto nodale del progetto, anche la pavimentazione studiata per unire le due porzioni prima separate.
Come racconta Laura Lucente, «Sono stati mantenuti i pavimenti in parquet, risolvendo la zona di passaggio con un “tappeto” di piastrelle esagonali in gres porcellanato».
Punto nodale del progetto, anche la pavimentazione studiata per unire le due porzioni prima separate.
Come racconta Laura Lucente, «Sono stati mantenuti i pavimenti in parquet, risolvendo la zona di passaggio con un “tappeto” di piastrelle esagonali in gres porcellanato».
La prima criticità da affrontare è stata proprio relativa al pavimento: «C’era il rischio che il livello dei due pavimenti non fosse esattamente lo stesso. Per fortuna non c’era un grande dislivello da colmare ed è stata sufficiente della livellina per uniformare.
Per l’inserto del gres porcellanato a taglio esagonale ho fatto realizzare dal parquettista una dima per procedere prima al taglio del parquet da rimuovere e poi all’inserimento e alla posa, secondo mio disegno, delle piastrelle», spiega sempre l’architetto.
L’ingresso e la cucina prima dell’intervento
Altro intervento di rilievo per l’unione dei due appartamenti è stato coprire con un cassonetto in cartongesso la vecchia porta di ingresso di uno dei due bilocali.
Oggi fa parte della cucina che, a sua volta, è stata completamente rivoluzionata.
Oggi fa parte della cucina che, a sua volta, è stata completamente rivoluzionata.
Per la definizione della nuova cucina è stato necessario realizzare un nuovo ‘punto acqua’ per il frigorifero – adiacente alla parete del bagno – oltre alla modifica dell’impianto elettrico di entrambi gli ambienti.
Sempre riguardo agli impianti, Laura Lucente precisa: «Gli impianti sono rimasti separati in quanto le due unità, pur essendo di fatto unite, rimangono catastalmente separate, a norma di legge. Sono infatti state presentate due CILA una per ogni appartamento e due aggiornamenti catastali, dove l’una risulta unita di fatto con l’altra e viceversa, pur restando con mappali differenti».
Dal punto di vista dell’arredo, la cucina, con piano in corian, è coerente con le scelta generale di dare risalto a tonalità chiare per non interrompere il flusso di luce.
Sempre riguardo agli impianti, Laura Lucente precisa: «Gli impianti sono rimasti separati in quanto le due unità, pur essendo di fatto unite, rimangono catastalmente separate, a norma di legge. Sono infatti state presentate due CILA una per ogni appartamento e due aggiornamenti catastali, dove l’una risulta unita di fatto con l’altra e viceversa, pur restando con mappali differenti».
Dal punto di vista dell’arredo, la cucina, con piano in corian, è coerente con le scelta generale di dare risalto a tonalità chiare per non interrompere il flusso di luce.
La ristrutturazione ha previsto anche un progetto di relooking per gli altri ambienti della casa, dove non sono stati messi in atto cambiamenti radicali, ma solo cromatici e legati alle finiture, come nella camera per i bambini.
Obiettivo, rendere il progetto omogeneo e dare coerenza stilistica all’intero appartamento.
Obiettivo, rendere il progetto omogeneo e dare coerenza stilistica all’intero appartamento.
Colore anche per il salotto, che occupa lo spazio prima dedicato alla cucina di uno dei due appartamenti uniti.
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Anno di costruzione edificio: 2008/2010
Anno di ristrutturazione: 2017 (novembre-dicembre)
Chi vive in questa casa: una famiglia con due bambini piccoli
Superficie: circa 60 m² per bilocale, totale 120 m²
Costo: L’importo delle sole opere edili è stato di 15.000/20.000 €, con le forniture e l’arredo (principalmente la cucina nuova) si arriva intorno ai 35.000/40.000 € di investimento
Architetto: Laura Lucente