Come Il Coronavirus Potrebbe Cambiare i Nostri Bagni
I Pro di Houzz immaginano lo scenario post Covid-19 e come evolverà l’ambiente bagno per tenere lontani virus e batteri
L’abitare è in continuo divenire. Evolve con l’uomo e va di pari passo con la metamorfosi degli stili di vita. Con i secoli abbiamo visto mutare la concezione di casa e il ruolo dei diversi spazi abitativi. Nell’abitare contemporaneo la cucina è diventata il cuore della vita domestica, il soggiorno si è trasformato in un ambiente multifunzionale che ospita oggi più che mai anche una scrivania, e in alcune soluzioni abitative come i loft le camere da letto non esistono in quanto tali ma fanno parte di ambienti fluidi e privi di confini.
L’avvento del Coronavirus ci spinge a ragionare su come i nostri stili di vita cambieranno e su come la casa si trasformerà, ancora una volta, per adattarsi ai nuovi modelli dell’abitare. Abbiamo dedicato un articolo per rispondere alla domanda ‘In che modo il Coronavirus cambierà le nostre case?‘ dal quale sono emerse riflessioni molto interessanti, anche tra i Commenti dei nostri lettori.
Le nostre abitudini di igiene stanno cambiando radicalmente in risposta al Coronavirus, pertanto questo fenomeno influenzerà la progettazione e sarà necessario ripensare il design delle nostre case, specialmente ingresso e bagno, per ridurre le occasioni di contatto. Ne abbiamo parlato con i professionisti di Houzz e abbiamo provato a immaginare come la pandemia di Covid-19 cambierà l’ambiente bagno, una stanza la cui funzione primaria è proprio quella di garantire l’igiene. E la cui disposizione, seppur mutata dalle tendenze, è stata pressoché identica per mezzo secolo.
L’avvento del Coronavirus ci spinge a ragionare su come i nostri stili di vita cambieranno e su come la casa si trasformerà, ancora una volta, per adattarsi ai nuovi modelli dell’abitare. Abbiamo dedicato un articolo per rispondere alla domanda ‘In che modo il Coronavirus cambierà le nostre case?‘ dal quale sono emerse riflessioni molto interessanti, anche tra i Commenti dei nostri lettori.
Le nostre abitudini di igiene stanno cambiando radicalmente in risposta al Coronavirus, pertanto questo fenomeno influenzerà la progettazione e sarà necessario ripensare il design delle nostre case, specialmente ingresso e bagno, per ridurre le occasioni di contatto. Ne abbiamo parlato con i professionisti di Houzz e abbiamo provato a immaginare come la pandemia di Covid-19 cambierà l’ambiente bagno, una stanza la cui funzione primaria è proprio quella di garantire l’igiene. E la cui disposizione, seppur mutata dalle tendenze, è stata pressoché identica per mezzo secolo.
Dal pubblico al privato, il bagno come baluardo di prevenzione
L’emergenza sanitaria del Coronavirus porta una maggiore attenzione al controllo delle infezioni che avrà ripercussioni evidenti e immediate nella progettazione dei bagni pubblici. Che verranno rimodellati per diventare luoghi immacolati e sicuri, contenere il rischio contagio ed evitare nuovi focolai. L’obiettivo è quello di entrare in bagno e poi uscirne senza toccare nulla. Tra le soluzioni proposte ci sono rubinetti e maniglie con sensori, dispenser di sapone automatici e bagni autopulenti che permettono di sanificare in un attimo l’intero ambiente.
Ma anche i bagni privati, nelle nostre case, saranno investiti dall’ondata del cambiamento e dall’esigenza di ridurre le possibili occasioni di contagio. «Questa stanza è sempre stata posizionata nella zona della casa dove c’è meno luce naturale, o comunque in una posizione confinata», spiega l’architetto spagnolo Moisés Royo, fondatore di Muka Arquitectura. «Il Coronavirus porterà alla rivoluzione di tale ambiente, che assumerà una veste diversa da come l’abbiamo concepita negli ultimi cinquant’anni».
L’emergenza sanitaria del Coronavirus porta una maggiore attenzione al controllo delle infezioni che avrà ripercussioni evidenti e immediate nella progettazione dei bagni pubblici. Che verranno rimodellati per diventare luoghi immacolati e sicuri, contenere il rischio contagio ed evitare nuovi focolai. L’obiettivo è quello di entrare in bagno e poi uscirne senza toccare nulla. Tra le soluzioni proposte ci sono rubinetti e maniglie con sensori, dispenser di sapone automatici e bagni autopulenti che permettono di sanificare in un attimo l’intero ambiente.
Ma anche i bagni privati, nelle nostre case, saranno investiti dall’ondata del cambiamento e dall’esigenza di ridurre le possibili occasioni di contagio. «Questa stanza è sempre stata posizionata nella zona della casa dove c’è meno luce naturale, o comunque in una posizione confinata», spiega l’architetto spagnolo Moisés Royo, fondatore di Muka Arquitectura. «Il Coronavirus porterà alla rivoluzione di tale ambiente, che assumerà una veste diversa da come l’abbiamo concepita negli ultimi cinquant’anni».
Leitmotiv: semplicità e pulizia
Il filo rosso di tutta la casa diventa la pulizia che si sposa bene con la semplicità.
Infatti, come dice l’architetto Valentina Solera, «Un bagno all’insegna della semplicità sicuramente ci potrà aiutare a frenare il virus in caso di pandemia! Semplicità vuole dire linee pulite, superfici facili da pulire, uniformi, non porose e con pochi dettagli. L’essenziale diventerà la parola d’ordine: pochi elementi, stipetti dove chiudere asciugamani, suppellettili, ecc.».
Il filo rosso di tutta la casa diventa la pulizia che si sposa bene con la semplicità.
Infatti, come dice l’architetto Valentina Solera, «Un bagno all’insegna della semplicità sicuramente ci potrà aiutare a frenare il virus in caso di pandemia! Semplicità vuole dire linee pulite, superfici facili da pulire, uniformi, non porose e con pochi dettagli. L’essenziale diventerà la parola d’ordine: pochi elementi, stipetti dove chiudere asciugamani, suppellettili, ecc.».
Materiali e pose a prova di virus
La pulizia può essere facilitata innanzitutto dalla scelta dei materiali e dalla posa dei rivestimenti. Ma come possiamo progettare un bagno a prova di virus? «Adottando materiali presi in prestito dagli ambienti professionali e rivisitati ed ammorbiditi per la casa, che permettano facilmente e velocemente l’igienizzazione senza che la stessa ne comprometta la durata nel tempo», risponde l’architetto Raffaella Di Benedetto e aggiunge: «Lo smalto alle pareti consente una continuità di materiale facilmente lavabile (spugna non abrasiva e acqua saponata o vapore) senza la discontinuità delle fughe dei rivestimenti. Se invece non si riesce ad abdicare ai rivestimenti, la nostra preferenza va alle pietre naturali che consentono accostamenti millimetrici, opportunamente trattate in superficie per ridurne la porosità. A terra il più possibile l’uso di materiali continui: resine, vernici poliuretaniche, microcemento o pietre naturali. La zona doccia in vetro e/o acciaio inox, entrambi materiali igienizzabili».
Le fa eco l’architetto Valentina Solera: «Il microcemento, la resina o le piastrelle in gres maxi formato saranno sicuramente privilegiati. Poche o inesistenti fughe per limitare zone di accumulo polvere e sporcizia e quindi, di conseguenza, avere più vita facile per la pulizia».
La pulizia può essere facilitata innanzitutto dalla scelta dei materiali e dalla posa dei rivestimenti. Ma come possiamo progettare un bagno a prova di virus? «Adottando materiali presi in prestito dagli ambienti professionali e rivisitati ed ammorbiditi per la casa, che permettano facilmente e velocemente l’igienizzazione senza che la stessa ne comprometta la durata nel tempo», risponde l’architetto Raffaella Di Benedetto e aggiunge: «Lo smalto alle pareti consente una continuità di materiale facilmente lavabile (spugna non abrasiva e acqua saponata o vapore) senza la discontinuità delle fughe dei rivestimenti. Se invece non si riesce ad abdicare ai rivestimenti, la nostra preferenza va alle pietre naturali che consentono accostamenti millimetrici, opportunamente trattate in superficie per ridurne la porosità. A terra il più possibile l’uso di materiali continui: resine, vernici poliuretaniche, microcemento o pietre naturali. La zona doccia in vetro e/o acciaio inox, entrambi materiali igienizzabili».
Le fa eco l’architetto Valentina Solera: «Il microcemento, la resina o le piastrelle in gres maxi formato saranno sicuramente privilegiati. Poche o inesistenti fughe per limitare zone di accumulo polvere e sporcizia e quindi, di conseguenza, avere più vita facile per la pulizia».
Nuovi trend: il lavandino colonizzerà l’intera casa
L’architetto spagnolo Moisés Royo ha un’idea visionaria: «Il bagno non sarà più una semplice stanza. Il lavabo, il water, la doccia e la vasca da bagno saranno separati e distribuiti in diverse zone della casa».
In effetti, con la necessità di lavarsi ripetutamente le mani nell’arco della giornata (s’intende ancora di più rispetto al pre-pandemia), il lavandino vivrà una nuova vita e sarà il principe della casa. Non solo in bagno: secondo le anticipazioni dei professionisti lo troveremo all’ingresso, nel corridoio e anche in camera da letto. Ci aspettiamo quindi che le menti creative dei designer si stiano già sbizzarrendo per offrirci nuovi modelli, forme e colori.
Secondo l’architetto Michele Perlini «Gli spazi diventeranno polifunzionali, la progettazione anticonvenzionale potrà essere contemporanea e pensare di inserire doccia, vasca e lavabo in camera da letto diventerà un must. Tutti gli spazi subiranno un cambiamento, la tecnologia sarà di aiuto sicuramente, il bagno tornerà ad essere non solo elemento di servizio ma di benessere in piccola e grande scala».
L’architetto spagnolo Moisés Royo ha un’idea visionaria: «Il bagno non sarà più una semplice stanza. Il lavabo, il water, la doccia e la vasca da bagno saranno separati e distribuiti in diverse zone della casa».
In effetti, con la necessità di lavarsi ripetutamente le mani nell’arco della giornata (s’intende ancora di più rispetto al pre-pandemia), il lavandino vivrà una nuova vita e sarà il principe della casa. Non solo in bagno: secondo le anticipazioni dei professionisti lo troveremo all’ingresso, nel corridoio e anche in camera da letto. Ci aspettiamo quindi che le menti creative dei designer si stiano già sbizzarrendo per offrirci nuovi modelli, forme e colori.
Secondo l’architetto Michele Perlini «Gli spazi diventeranno polifunzionali, la progettazione anticonvenzionale potrà essere contemporanea e pensare di inserire doccia, vasca e lavabo in camera da letto diventerà un must. Tutti gli spazi subiranno un cambiamento, la tecnologia sarà di aiuto sicuramente, il bagno tornerà ad essere non solo elemento di servizio ma di benessere in piccola e grande scala».
Di contro bisognerà fare i conti con l’impianto idrico, il cui rifacimento può essere complesso e avere costi elevati, come spiega l’architetto Elsa Tessera di cajani | tessera architetti & associati, «È impossibile disseminare punti d’acqua per tutta la casa. Occorre localizzarli con furbizia, nelle parti comuni dei condomini, all’ingresso, accanto al portone o nell’area box. Un piccolo lavandino che accolga il futuro ospite della casa, ricordandogli le più comuni pratiche di igiene».
Una sorta di vestibolo all’ingresso che fa da spartiacque tra dentro e fuori, dove svestirsi e lavarsi le mani prima di entrare in casa. Separato dal resto degli ambienti con una piccola parete in cartongesso e da arredare con lavandino, scarpiera e appendiabiti per capispalla.
Una sorta di vestibolo all’ingresso che fa da spartiacque tra dentro e fuori, dove svestirsi e lavarsi le mani prima di entrare in casa. Separato dal resto degli ambienti con una piccola parete in cartongesso e da arredare con lavandino, scarpiera e appendiabiti per capispalla.
Layout: sanitari separati, antibagno e porte scorrevoli
Per quanto riguarda il layout, con grande probabilità seguiremo la scia del modello nordico e di quello giapponese. Nelle case svedesi «Ultimamente il water viene spesso separato dal resto del bagno», ci ha spiegato Sara Norrman, editor di Houzz Svezia. Stessa cosa accade in Giappone, dove «Normalmente la vasca da bagno e i sanitari sono separati», dice Mamiko Nakano, editor di Houzz Giappone.
Ovviamente, tutto dipende dallo spazio a disposizione, ma l’ideale sarebbe progettare un bagno di servizio con water, mini lavabo ed eventuale bidet. Dedicare poi un altro ambiente alla doccia/vasca e un secondo lavabo. Questa soluzione sarebbe particolarmente ambita durante un periodo di quarantena perché, trascorrendo più tempo a casa, permetterebbe a più persone di usufruire delle funzioni del bagno in contemporanea, evitando file e attese, scomodità e dissapori.
Per quanto riguarda il layout, con grande probabilità seguiremo la scia del modello nordico e di quello giapponese. Nelle case svedesi «Ultimamente il water viene spesso separato dal resto del bagno», ci ha spiegato Sara Norrman, editor di Houzz Svezia. Stessa cosa accade in Giappone, dove «Normalmente la vasca da bagno e i sanitari sono separati», dice Mamiko Nakano, editor di Houzz Giappone.
Ovviamente, tutto dipende dallo spazio a disposizione, ma l’ideale sarebbe progettare un bagno di servizio con water, mini lavabo ed eventuale bidet. Dedicare poi un altro ambiente alla doccia/vasca e un secondo lavabo. Questa soluzione sarebbe particolarmente ambita durante un periodo di quarantena perché, trascorrendo più tempo a casa, permetterebbe a più persone di usufruire delle funzioni del bagno in contemporanea, evitando file e attese, scomodità e dissapori.
In questa direzione l’architetto Raffaella Di Benedetto consiglia: «Sì ai doppi lavandini o alle vasche particolarmente grandi e allo spazio water e bidet separato, lasciando fuori dallo spazio più intimo la doccia o la vasca».
Come soluzione per piccoli ambienti si potrebbe optare per una porta scorrevole come quella visibile in foto. Per la creazione di un ambiente separato senza dover effettuare costose ristrutturazioni si può prevedere un antibagno (anche qui si potrebbe utilizzare il cartongesso), ovvero un piccolo spazio che precede il bagno e fa da filtro tra questo ambiente e il resto della casa. La sua funzione è proprio di natura igienica in quanto previene il diffondersi dei germi, tant’è che in determinate condizioni è obbligatorio non solo nei locali pubblici e commerciali ma anche in quelli residenziali (la normativa varia in base ai regolamenti edilizi comunali).
Come soluzione per piccoli ambienti si potrebbe optare per una porta scorrevole come quella visibile in foto. Per la creazione di un ambiente separato senza dover effettuare costose ristrutturazioni si può prevedere un antibagno (anche qui si potrebbe utilizzare il cartongesso), ovvero un piccolo spazio che precede il bagno e fa da filtro tra questo ambiente e il resto della casa. La sua funzione è proprio di natura igienica in quanto previene il diffondersi dei germi, tant’è che in determinate condizioni è obbligatorio non solo nei locali pubblici e commerciali ma anche in quelli residenziali (la normativa varia in base ai regolamenti edilizi comunali).
Tecnologia intelligente: sensori e autopulizia
In questa metamorfosi un contributo significativo sarà offerto ovviamente dalle invenzioni tecnologiche. Il rischio di infezioni può essere contenuto attraverso l’uso di rubinetteria e porte dotate di sensori per ridurre al minimo la necessità di contatto. Tra le altre soluzioni ci sono i water o copriwater smart autopulenti e i sistemi innovativi che permettono di disinfettare l’intero ambiente come purificatori d’aria che eliminano germi, batteri e virus presenti nell’ambiente.
«Le innovazioni potranno aiutarci negli interventi che cureremo: dal classico rubinetto con il sensore per erogare acqua, ai sistemi wash&dry con dispenser di sapone integrato nel lavabo, sistemi igienizzanti integrati alla cassetta del water e sistemi di aspirazione integrati nel water stesso» dice l’architetto Elsa Tessera, che propone un’idea dall’animo sostenibile: «Mi piacerebbe un sistema integrato nel lavandino che indichi il tempo utilizzato per lavare le mani».
In questa metamorfosi un contributo significativo sarà offerto ovviamente dalle invenzioni tecnologiche. Il rischio di infezioni può essere contenuto attraverso l’uso di rubinetteria e porte dotate di sensori per ridurre al minimo la necessità di contatto. Tra le altre soluzioni ci sono i water o copriwater smart autopulenti e i sistemi innovativi che permettono di disinfettare l’intero ambiente come purificatori d’aria che eliminano germi, batteri e virus presenti nell’ambiente.
«Le innovazioni potranno aiutarci negli interventi che cureremo: dal classico rubinetto con il sensore per erogare acqua, ai sistemi wash&dry con dispenser di sapone integrato nel lavabo, sistemi igienizzanti integrati alla cassetta del water e sistemi di aspirazione integrati nel water stesso» dice l’architetto Elsa Tessera, che propone un’idea dall’animo sostenibile: «Mi piacerebbe un sistema integrato nel lavandino che indichi il tempo utilizzato per lavare le mani».
Dibattito: diremo addio al bidet?
La questione bidet da sempre divide le opinioni. Se da una parte i suoi sostenitori la vedono una scelta igienica e sostenibile (minor consumo di carta) dall’altra c’è chi preferisce sfruttare lo spazio per altro. Ecco allora che la tecnologia propone, già da diversi anni, una valida alternativa. «Per i più arditi si può pensare a sopprimere il bidet e optare per wc con doccetta o gli esoterici wc multifunzione (quest’ultimo molto in voga in Giappone e molto avanzato tecnologicamente)», dice l’architetto Raffaella Di Benedetto.
Sul mercato sono già stati lanciati vari modelli che integrano il bidet e persino la funzionalità di massaggio dei glutei, il tutto comandabile attraverso un telecomando disposto sulla tavoletta stessa o via smartphone.
La questione bidet da sempre divide le opinioni. Se da una parte i suoi sostenitori la vedono una scelta igienica e sostenibile (minor consumo di carta) dall’altra c’è chi preferisce sfruttare lo spazio per altro. Ecco allora che la tecnologia propone, già da diversi anni, una valida alternativa. «Per i più arditi si può pensare a sopprimere il bidet e optare per wc con doccetta o gli esoterici wc multifunzione (quest’ultimo molto in voga in Giappone e molto avanzato tecnologicamente)», dice l’architetto Raffaella Di Benedetto.
Sul mercato sono già stati lanciati vari modelli che integrano il bidet e persino la funzionalità di massaggio dei glutei, il tutto comandabile attraverso un telecomando disposto sulla tavoletta stessa o via smartphone.
Certo, immaginiamo delle resistenze. «Nelle nostre case sono entrate lavasciuga, forni che combinano il microonde, letti pieghevoli.. ma c’è qualcosa che ci trattiene quando si tratta di far scomparire il bidet!», dice Moisés Royo, al quale fa eco Elsa Tessera: «L’italiano è innamorato del bidet e difficilmente accetterà di non inserirlo nel locale bagno. Lo eliminerà solo per effettive limitazioni di spazio, avvantaggiando una doccia più ampia, dove possibile. In questo caso è gradito l’utilizzo dei washlet, che integrano entrambe le funzioni in un unico elemento».
Un esempio è offerto dall’azienda Grohe: Sensia Arena, in foto, è un innovativo vaso con bidet incorporato.
Un esempio è offerto dall’azienda Grohe: Sensia Arena, in foto, è un innovativo vaso con bidet incorporato.
Il non plus ultra: la Spa domestica
Infine i più fortunati potranno ritagliare una zona della casa per creare la propria oasi di benessere. Come suggerisce l’architetto Raffaella Di Benedetto «La vasca può essere preferita e concepita per un relax da Spa (idromassaggio, aromaterapia, cromoterapia, ecc.) più ampia della normale e se si ha qualche metro quadro in più, si può pensare anche ad una sauna e/o bagno turco, tutte funzioni che non sappiamo quando saranno nuovamente accessibili e con quali modalità dal momento che prevedevano un uso strettamente promiscuo».
Infatti l’architetto Elsa Tessera ci racconta: «In questi giorni di lockdown, dove centri estetici e Spa sono chiusi, i miei clienti e amici hanno cercato di ricreare rituali di benessere all’interno dei propri bagni. Questo sarà una costante nei prossimi progetti, cercando di ricreare home Spa, allontanando water e bidet dal resto della sala bagno. Esistono soluzioni di docce emozionali, bagni turchi, piccole saune e vasche idromassaggio accessibili a tutti gli utenti che richiedono budget contenuti».
Per approfondire: Sauna per Casa, da Sogno a Realtà
Infine i più fortunati potranno ritagliare una zona della casa per creare la propria oasi di benessere. Come suggerisce l’architetto Raffaella Di Benedetto «La vasca può essere preferita e concepita per un relax da Spa (idromassaggio, aromaterapia, cromoterapia, ecc.) più ampia della normale e se si ha qualche metro quadro in più, si può pensare anche ad una sauna e/o bagno turco, tutte funzioni che non sappiamo quando saranno nuovamente accessibili e con quali modalità dal momento che prevedevano un uso strettamente promiscuo».
Infatti l’architetto Elsa Tessera ci racconta: «In questi giorni di lockdown, dove centri estetici e Spa sono chiusi, i miei clienti e amici hanno cercato di ricreare rituali di benessere all’interno dei propri bagni. Questo sarà una costante nei prossimi progetti, cercando di ricreare home Spa, allontanando water e bidet dal resto della sala bagno. Esistono soluzioni di docce emozionali, bagni turchi, piccole saune e vasche idromassaggio accessibili a tutti gli utenti che richiedono budget contenuti».
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Raccontaci: Come pensi che cambieranno le tendenze bagno a seguito del Covid-19? Apporterai delle modifiche alla tua casa per garantire maggiore igiene? Parliamone nei Commenti.
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«Dovremo imparare a convivere con questa nuova realtà e adeguarci. Di conseguenza si modificheranno necessariamente anche gli spazi nelle case. Se da una parte si rivaluteranno le abitazioni ampie, perché probabilmente si tenderà a riportare la socialità dentro casa e non più fuori, è anche vero che questa tendenza potrà essere appannaggio di pochi, pertanto i tagli più commerciali (100-130 metri quadri) dovranno necessariamente essere riconfigurati prevedendo uno spazio per lo smart working e un ampio living-cucina per la convivialità, sottraendo spazio di conseguenza a camere e bagno», dice l’architetto Raffaella Di Benedetto di IBEDI - laboratorio di architettura.
Michele Perlini di ARCStudio aggiunge: «Penso che in questo momento più che mai l’architettura debba ritornare all’essenza, non basta soffermarsi a uno spazio, ma al suo insieme. Nella nostra opera di architetti, in tutta umiltà penso si debba dare un piccolo apporto al benessere umano nella convinzione che nell’arte della progettazione bellezza e utilità non possano essere separate. Non sarà facile cambiare velocemente i complicati sistemi umani. Il nostro compito è piuttosto quello di individuare strutture in grado di adattarsi all’uomo».
«Ritengo che ciò che cambierà sarà soprattutto il desiderio di avere una casa che sia – prima che bella e scopiazzata dalle riviste – fonte di benessere: un luogo in cui trarre ristoro, serenità e forza», commenta l’architetto Marco Olivo nell’articolo soprammenzionato.