Vero o Falso? I Miti del Giardinaggio, Senza Censure
Scopriamo errori e verità nei consigli della tradizione popolare per pollici verdi
Fondi di caffè, rampicanti che distruggono muri, sapone vegetale… Sono tanti i “consigli della nonna” in materia di giardinaggio. Ma quanto c’è di vero? Vediamone alcuni tra i più diffusi e cerchiamo di fare chiarezza.
2. I fondi di caffè acidificano il terreno: VERO
I residui della moka hanno un effetto acidificante sul terreno, anche se molto blando, considerato che la maggior parte delle sostanze attive del caffè permane nel liquido estratto.
È importante però sbriciolare e far seccare i fondi all’aria prima di incorporarli al terriccio, e non gettarli direttamente in terra: se uniti umidi al terreno, possono formare dannose muffe.
I residui della moka hanno un effetto acidificante sul terreno, anche se molto blando, considerato che la maggior parte delle sostanze attive del caffè permane nel liquido estratto.
È importante però sbriciolare e far seccare i fondi all’aria prima di incorporarli al terriccio, e non gettarli direttamente in terra: se uniti umidi al terreno, possono formare dannose muffe.
3. Il colore delle ortensie dipende dall’acidità del terreno: VERO
L’ortensia – Hydrangea è il suo nome botanico – soprattutto nelle specie macrophylla e serrata, reagisce al Ph del terreno in cui cresce colorando in maniera differente le sue corolle: più tendenti al blu in presenza di terreno acido (Ph inferiore a 6), via via più rosa in un suolo a tendenza alcalina. Le specie a fiore bianco sono invece insensibili a questo fenomeno e mantengono il proprio colore in qualsiasi tipo di terreno.
Vi sono in commercio diversi prodotti, in genere liquidi da aggiungere all’acqua di irrigazione, che hanno lo scopo di acidificare il terreno facendo assumere ai fiori delle ortensie tonalità più o meno azzurrate.
L’ortensia – Hydrangea è il suo nome botanico – soprattutto nelle specie macrophylla e serrata, reagisce al Ph del terreno in cui cresce colorando in maniera differente le sue corolle: più tendenti al blu in presenza di terreno acido (Ph inferiore a 6), via via più rosa in un suolo a tendenza alcalina. Le specie a fiore bianco sono invece insensibili a questo fenomeno e mantengono il proprio colore in qualsiasi tipo di terreno.
Vi sono in commercio diversi prodotti, in genere liquidi da aggiungere all’acqua di irrigazione, che hanno lo scopo di acidificare il terreno facendo assumere ai fiori delle ortensie tonalità più o meno azzurrate.
Corolle nei colori Pantone
Ma perché non lasciare fare alla natura? Lasciate che le corolle si tingano a seconda della composizione del vostro terreno: i fiori prenderanno delle affascinanti tonalità sfumate, dal rosa pallido con ombre verdi all’azzurro tendente al malva. Per combinazione, proprio le tonalità scelte da Pantone Color Institute per il 2016: Rose Quartz e Serenity, i colori del benessere, che danno un senso di ordine e di pace, anche in giardino.
Ma perché non lasciare fare alla natura? Lasciate che le corolle si tingano a seconda della composizione del vostro terreno: i fiori prenderanno delle affascinanti tonalità sfumate, dal rosa pallido con ombre verdi all’azzurro tendente al malva. Per combinazione, proprio le tonalità scelte da Pantone Color Institute per il 2016: Rose Quartz e Serenity, i colori del benessere, che danno un senso di ordine e di pace, anche in giardino.
4. Il glicine distrugge le recinzioni: VERO e FALSO
Il glicine – o Wisteria – è una pianta rampicante vigorosa, che cresce avviluppandosi ai sostegni che incontra, fino anche a 20 metri di altezza. La specie più diffusa è la W. sinensis, di origine cinese. È una pianta che si ama follemente o si detesta: chi la odia in genere lo fa perché i suoi rami sono così forti da piegare il metallo, danneggiando così le recinzioni; ciò non avviene invece con i sostegni in legno. Chi la ama invece la coltiva per il profumo forte, per le corolle a grappolo nei toni violetto, rosa e bianco che sbocciano tra aprile e maggio e per il ricco fogliame verde chiaro, che in autunno si tinge d’oro.
Chi è preoccupato per la taglia oversize, sappia che in commercio negli ultimi anni si trovano sempre più facilmente anche le varietà giapponesi, Wisteria brachybotrys, uguali per colori e profumi alla vigorosa cugina cinese, ma coltivabili anche su terrazzi o addirittura in un vaso capiente, grazie alla taglia ridotta: “appena” 7,5 metri di altezza massima.
Il glicine – o Wisteria – è una pianta rampicante vigorosa, che cresce avviluppandosi ai sostegni che incontra, fino anche a 20 metri di altezza. La specie più diffusa è la W. sinensis, di origine cinese. È una pianta che si ama follemente o si detesta: chi la odia in genere lo fa perché i suoi rami sono così forti da piegare il metallo, danneggiando così le recinzioni; ciò non avviene invece con i sostegni in legno. Chi la ama invece la coltiva per il profumo forte, per le corolle a grappolo nei toni violetto, rosa e bianco che sbocciano tra aprile e maggio e per il ricco fogliame verde chiaro, che in autunno si tinge d’oro.
Chi è preoccupato per la taglia oversize, sappia che in commercio negli ultimi anni si trovano sempre più facilmente anche le varietà giapponesi, Wisteria brachybotrys, uguali per colori e profumi alla vigorosa cugina cinese, ma coltivabili anche su terrazzi o addirittura in un vaso capiente, grazie alla taglia ridotta: “appena” 7,5 metri di altezza massima.
5. Il sapone vegetale allontana gli afidi: VERO
Il sapone nero, o sapone potassico, a base di olio d’oliva, è un rimedio efficace contro afidi, cocciniglie e ragnetto rosso, che infestano soprattutto le rose. La sua alta concentrazione in olio gli conferisce il caratteristico colore scuro. Si trova nei negozi di ferramenta e nei vivai.
Contro le infestazioni da afidi, si sciolgono 5 cucchiai da tavola di sapone nero liquido in un litro di acqua, si mescola e si spruzza sulle fronde infestate, dopodiché si risciacqua con acqua. Non intervenire sotto il sole, meglio in una giornata nuvolosa o alle prime ore del mattino.
Attenzione a non confondere il sapone potassico con il sapone di Marsiglia: anche se a base di olio vegetale, il sapone da bucato infatti contiene sostanze dannose per l’ambiente.
Per sapere di più sulle rose leggi: Oh Maggio, Oh Le Rose!
Il sapone nero, o sapone potassico, a base di olio d’oliva, è un rimedio efficace contro afidi, cocciniglie e ragnetto rosso, che infestano soprattutto le rose. La sua alta concentrazione in olio gli conferisce il caratteristico colore scuro. Si trova nei negozi di ferramenta e nei vivai.
Contro le infestazioni da afidi, si sciolgono 5 cucchiai da tavola di sapone nero liquido in un litro di acqua, si mescola e si spruzza sulle fronde infestate, dopodiché si risciacqua con acqua. Non intervenire sotto il sole, meglio in una giornata nuvolosa o alle prime ore del mattino.
Attenzione a non confondere il sapone potassico con il sapone di Marsiglia: anche se a base di olio vegetale, il sapone da bucato infatti contiene sostanze dannose per l’ambiente.
Per sapere di più sulle rose leggi: Oh Maggio, Oh Le Rose!
6. La cenere favorisce le fioriture: VERO
La cenere di legna è un valido concime potassico. Il potassio è la sostanza che regola la traspirazione nei tessuti vegetali, interviene nella colorazione dei fiori e nel processo di produzione delle sostanze profumate e favorisce la lignificazione di rami e tronchi. È quindi una buona pratica incorporare la cenere prodotta dal camino domestico al terreno di orto, giardino e vasi.
Attenzione solo alla provenienza della legna: sono ammessi solo legna da ardere non trattata e residui di potatura o ramaglie. Qualsiasi legno trattato con vernici o altre sostanze di rivestimento, se bruciato, produce sostanze tossiche che permangono nei fumi e nella cenere prodotta.
La cenere di legna è un valido concime potassico. Il potassio è la sostanza che regola la traspirazione nei tessuti vegetali, interviene nella colorazione dei fiori e nel processo di produzione delle sostanze profumate e favorisce la lignificazione di rami e tronchi. È quindi una buona pratica incorporare la cenere prodotta dal camino domestico al terreno di orto, giardino e vasi.
Attenzione solo alla provenienza della legna: sono ammessi solo legna da ardere non trattata e residui di potatura o ramaglie. Qualsiasi legno trattato con vernici o altre sostanze di rivestimento, se bruciato, produce sostanze tossiche che permangono nei fumi e nella cenere prodotta.
Inoltre, se mescolata a sostanze organiche azotate, come foglie secche, residui di potatura e scarti di cucina, la cenere ottimizza la formazione del compost, buonissimo concime naturale per l’orto domestico e tutte le piante ornamentali.
Raccontaci: conosci altri miti da sfatare? Oppure hai dei consigli pratici di giardinaggio da dare? Condividili con noi nella sezione Commenti qui sotto.
Raccontaci: conosci altri miti da sfatare? Oppure hai dei consigli pratici di giardinaggio da dare? Condividili con noi nella sezione Commenti qui sotto.
A parere di molti, far crescere dei rampicanti sui muri esterni di casa provoca ristagno di umidità, con conseguente sfaldamento dello strato superficiale dei muri.
In realtà è stato dimostrato il contrario: i benefìci, ormai scientificamente validati e applicati sempre più di frequente nell’ambito della bioarchitettura, prevedono un abbassamento della temperatura interna nei mesi estivi, grazie all’ombreggiamento creato dalle foglie, che evita il surriscaldamento degli intonaci; e una maggiore coibentazione nei mesi invernali, grazie all’azione protettiva dal gelo data dalla copertura vegetale.