Come Rinnovare 48mq Vincolati? Con Flessibilità e Molto Su Misura
Un mini appartamento in un edificio storico è stato trasformato per diventare accogliente e funzionale
Nel centro storico di Verona, in un palazzo vincolato perché di interesse storico e artistico, i progettisti di PadiglioneB si sono occupati della ristrutturazione di un piccolo appartamento, distribuito su soli 48 metri quadrati. Numerosi i confini progettuali, legati sia alla superficie limitata, sia all’epoca di costruzione dell’edificio, risalente al Seicento.
Per superarli e rispettare l’identità dello spazio, è stato necessario pensare a soluzioni su misura e flessibili, come la cucina ad isola con piano allungato (che ha permesso di eliminare il tavolo da pranzo), e la griglia in betulla che divide la camera da letto dalla cabina armadio senza interrompere il flusso della luce.
Per superarli e rispettare l’identità dello spazio, è stato necessario pensare a soluzioni su misura e flessibili, come la cucina ad isola con piano allungato (che ha permesso di eliminare il tavolo da pranzo), e la griglia in betulla che divide la camera da letto dalla cabina armadio senza interrompere il flusso della luce.
Come si presentava l’appartamento prima della ristrutturazione
Un grande portale interno in tufo (sulla sinistra in foto), la pavimentazione in cotto e le travature in legno decorate sono fra le caratteristiche seicentesche valorizzate dal progetto; nella maggior parte mantenute inalterate, infatti, sono semplicemente state soggette a delicate operazioni di pulizia delle porzioni lignee storiche e a trattamenti specifici per la manutenzione dei materiali, come quanto effettuato, ad esempio, sui parapetti esterni in ferro.
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Un grande portale interno in tufo (sulla sinistra in foto), la pavimentazione in cotto e le travature in legno decorate sono fra le caratteristiche seicentesche valorizzate dal progetto; nella maggior parte mantenute inalterate, infatti, sono semplicemente state soggette a delicate operazioni di pulizia delle porzioni lignee storiche e a trattamenti specifici per la manutenzione dei materiali, come quanto effettuato, ad esempio, sui parapetti esterni in ferro.
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CASA LB
Un dettaglio dei soffitti in legno decorati; a valorizzarli, il nastro di luce Infinito di Davide Groppi
La pianta di progetto
La riorganizzazione degli spazi ha previsto un ripensamento della pianta, soprattutto – come anticipato precedentemente – nella disposizione della cucina, oggi aperta verso la zona giorno, e nella composizione della camera da letto.
La riorganizzazione degli spazi ha previsto un ripensamento della pianta, soprattutto – come anticipato precedentemente – nella disposizione della cucina, oggi aperta verso la zona giorno, e nella composizione della camera da letto.
La cucina è dunque ad isola ed è stata studiata per poter comprendere anche la zona pranzo, circondata da sgabelli alti. A fare la differenza, la scelta dei materiali: il marmo Fior di Pesco di Margraf, di grande impatto, è stato usato per il rivestimento verticale dell’isola e per il piano di lavoro, quasi a voler inscatolare la cucina. Come raccontano i progettisti, «Il Fior di Pesco, tagliato a 45 gradi e con le venature continue, rappresenta un vero e proprio disegno senza interruzione fra i piani che cambiano direzione. Il supporto a sbalzo è sorretto da un vetro extrachiaro che tende a sparire, rendendo aereo e leggero il marmo stesso».
Rivolta verso la zona divano e le tre ampie finestre, la cucina così si apre così verso l’area relax, particolarmente luminosa e confortevole.
A terra è stato mantenuto il rivestimento in cotto, pur avendo dovuto sostituire l’originale: «Per ragioni impiantistiche abbiamo sostituito il pavimento con il medesimo in cotto. Il materiale è particolarmente apprezzato dalla Soprintendenza, pertanto è stato fornito nuovo cotto lavorato a mano posato in corrispondenza del precedente».
A terra è stato mantenuto il rivestimento in cotto, pur avendo dovuto sostituire l’originale: «Per ragioni impiantistiche abbiamo sostituito il pavimento con il medesimo in cotto. Il materiale è particolarmente apprezzato dalla Soprintendenza, pertanto è stato fornito nuovo cotto lavorato a mano posato in corrispondenza del precedente».
A proposito di impianti, la vecchia caldaia a metano è stata sostituita con un impianto a pompa di calore, in modo da usare come unica fonte l’energia elettrica e poter produrre caldo nella stagione fredda, raffreddamento d’estate e acqua calda sanitaria.
Il percorso di passaggio prima del restauro
Considerati i vincoli legati al valore storico dell’edificio e le necessità di aggiornamento su materiali e impianti, il nodo relativo ai tempi di esecuzione del progetto poteva essere particolarmente delicato; ne parla Alberto Bassi: «Le tempistiche per l’approvazione del progetto sono state importanti soprattutto per quanto ha riguardato la collocazione dei motori esterni per le unità clima. A seguire, l’iter è stato piuttosto snello, in quanto abbiamo preservato i caratteri originari che il fabbricato possedeva».
Considerati i vincoli legati al valore storico dell’edificio e le necessità di aggiornamento su materiali e impianti, il nodo relativo ai tempi di esecuzione del progetto poteva essere particolarmente delicato; ne parla Alberto Bassi: «Le tempistiche per l’approvazione del progetto sono state importanti soprattutto per quanto ha riguardato la collocazione dei motori esterni per le unità clima. A seguire, l’iter è stato piuttosto snello, in quanto abbiamo preservato i caratteri originari che il fabbricato possedeva».
Attraversando il portale in tufo, si arriva dalla zona giorno alla zona notte. Subito, sulla sinistra, si apre il bagno, sottoposto all’intervento strutturale più importante. Per ampliarne le dimensioni di circa 50 centimetri (in un contesto così ristretto ogni cm ha significato!), è stato realizzato un nuovo portale strutturale.
Anche in bagno il pavimento è in cotto, affiancato da un rivestimento a parete in resina color verde salvia. Gli arredi sono stati realizzati su misura, per riuscire a sfruttare ogni centimetro disponibile, privilegiando due materiali: la betulla (che poi ricorrerà in camera da letto) e la pelle, per enfatizzare la scelta sui materiali naturali.
La camera da letto è la sede di un’altra idea particolare, sviluppata per riuscire a rendere più funzionale l’ambiente: una parete in legno di betulla non trattato – realizzata su disegno di Padiglione B da PDM Falegnameria – divide il letto (anch’esso realizzato su misura e con contenitore) dalla cabina armadio alle sue spalle. «La struttura in legno funge da testata e divisorio, permettendo alla luce di entrare nella stanza filtrandola in forma diffusa», confermano i progettisti.
I dettagli del progetto relativo alla parete in legno della camera da letto
Pur di piccole dimensioni, il progetto è stato comunque legato al superamento di diversi ostacoli, senza avere conseguenze sul rispetto del budget iniziale: «il budget è stato rispettato in quanto fin da principio si è cercato di calcolare e prevedere quanto realmente sarebbe servito. Abbiamo sempre considerato un 7% di tolleranza proprio per evitare sorprese (queste ultime spesso presenti in lavori di ristrutturazione) e indicativamente siamo rimasti all’interno della tolleranza del 5%.
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Pur di piccole dimensioni, il progetto è stato comunque legato al superamento di diversi ostacoli, senza avere conseguenze sul rispetto del budget iniziale: «il budget è stato rispettato in quanto fin da principio si è cercato di calcolare e prevedere quanto realmente sarebbe servito. Abbiamo sempre considerato un 7% di tolleranza proprio per evitare sorprese (queste ultime spesso presenti in lavori di ristrutturazione) e indicativamente siamo rimasti all’interno della tolleranza del 5%.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: una professionista
Dove: Verona centro storico
Superficie: 48 m²
Architetti: PadiglioneB, arch. Chiara Tenca, arch. Alberto Bassi, ing. Francesco Zardini, grafica Chiara Girelli
Costo intervento: circa 80.000 euro
Durata dei lavori: circa 6 mesi
«La proprietà ha chiesto un progetto che rendesse vivibile uno spazio decisamente piccolo, e per farlo abbiamo rivisto completamente il tema della cucina – attrezzando lo spazio pranzo direttamente sull’isola – e abbiamo strutturato la camera con un una cabina armadio grazie all’inserimento di un grigliato che permette il passaggio della luce e nello stesso tempo separa ambienti e funzioni diverse»: l’architetto Alberto Bassi sintetizza così il percorso progettuale seguito per la ristrutturazione di questi 48 metri quadrati nel centro storico di Verona.